Analista militare divenuto poi un attivista contro la guerra, nel 1969 fotocopiò 7 mila pagine di documenti riservati che rivelavano le bugie dei presidente americani sul Vietnam: da quella soffiata esplose anche il Watergate
Daniel Ellsberg in una foto del 2009 e, nel cartellone alle sue spalle, in un’immagine dei primi anni Settanta , l’uomo che nel 1969 cambiò la storia degli Stati Uniti fotocopiando 7 mila pagine di documenti riservati della Difesa che poi consegnò ai giornali, portando così a galla le bugie del suo Paese sulla guerra in Vietnam.
. Quelle rivelazioni sull’operato di diversi presidenti, che per un decennio avevano ingannato il Congresso e il popolo americano sullo svolgimento del conflitto, ebbero un impatto profondo sugli Stati Uniti: accentuarono la crisi di fiducia nei confronti delle istituzioni, ma soprattutto spinsero la Casa Bianca di Richard Nixon ad attaccare Ellsberg — portato in tribunale con l’accusa di spionaggio — e a.
Nel 1969 si era convinto che Nixon preparasse un’escalation: un crimine contro cui opporre resistenza
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