Gli iconici orsi cinesi utilizzati come strumento di diplomazia fanno i bagagli. Per gli esperti è un chiaro messaggio politico
AGI - Anche gli ultimi esemplari di dovranno presto fare i bagagli, lasciare gli Stati Uniti e tornare in Cina. Dopo aver incuriosito e allietato per oltre cinquant'anni i visitatori dello zoo nazionale di Washington DC, uno dei più grandi e antichi giardini zoologici d'America, dovranno lasciare le loro gabbie per ordine di Pechino.
"I panda sono rimasti dai tempi di Nixon una solida pietra miliare delle relazioni tra Stati Uniti e Cina", scrive il Washington Post rammentando il noto episodio della cena inaugurale che si tenne all'arrivo del Presidente Nixon in Cina, nel 1972, in occasione del suo primo viaggio ufficiale nel paese asiatico.
Uno studio del 2013 dell'Università di Oxford ha rivelato che la tempistica degli accordi dei panda cinesi con Canada, Francia e Australia coincideva con gli accordi e i contratti sull'uranio stipulati con quei Paesi. Allo stesso modo, gli scambi di panda con paesi vicini come Singapore, Malesia e Thailandia sono stati correlati alla firma di accordi e contratti di libero scambio.
Entro il 15 novembre, prima del previsto, i tre panda dello zoo di Washington - Mei Xiang, Tian Tian e il loro cucciolo di 3 anni, Xiao Qi Ji - torneranno in Cina. Erano la principale attrazione dello zoo, ma anche la mascotte non ufficiale della Capitale. Stando al WP i funzionari di Foggy Botton hanno evitato di commentare apertamente il. Ma la questione dei panda in partenza, inizialmente presentata come notizia quasi marginale sta facendo sempre più riflettere.
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